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domenica 17 luglio 2011

Cenni sull'inquadratura

Parlando di fotografia, non potremmo mai saltare un argomento importante come questo. Di fatto, l'inquadratura è un punto che si può affrontare in qualsiasi momento, poiché anche non sapendo assolutamente nulla di tempi, diaframmi e quant'altro, si può sempre scattare una fotografia usando la fotocamera in modalità automatica. Benché possa apparire cosa semplice, sull'inquadratura sono stati scritti interi libri; esistono regole e tecniche che sono alla portata di tutti, mentre esistono altri fattori che determinano il vero punto di scarto tra una foto eseguita correttamente ed una foto emozionante: essi sono il gusto personale, la percezione dello spazio, la sensibilità compositiva. Tutte cose che possono essere affinate con il tempo, con l'accumularsi dell'esperienza ed il progredire delle nozioni e degli studi stessi.



Orientamento di una fotografia

La prima domanda da porci, quando abbiamo davanti a noi una scena da fotografare, è la seguente: "Orizzontale o verticale?". Naturalmente, la nostra scelta varierà a seconda della disposizione del soggetto; parlando di una persona a corpo intero, sarà più naturale fotografarla in verticale. Al contrario, un panorama mozzafiato preferirà un'inquadratura verticale. Oltre che per la disposizione strutturale della fotocamera, va anche detto che l'inquadratura orizzontale è quella più naturale proprio a causa della disposizione dei nostri occhi, più abituati a percepire lo spazio e la realtà in una dimensione larga piuttosto che alta. Dare alla fotografia un taglio verticale significa attribuire ad esso una spazialità inusuale per i nostri occhi, i quali tenderanno inevitabilmente a trovare linee guida, prospettive e dinamismi.
Potremmo dire quasi che il taglio orizzontale sia quello canonico; forse per questo che il orientamento verticale è detto anche inquadratura selettiva.

La regola dei terzi

In una composizione, che sia una foto o un dipinto, esistono regole matematiche che la regolano. In questo breve capitolo parleremo della regola dei terzi. Immaginate quindi di dividere la composizione in nove parti uguali, tagliando l'inquadratura come in figura 1.
Le nostre fotografie dovranno dunque cercare di collocare i soggetti in prossimità di queste linee o negli incroci di queste, nei cosiddetti punti focali. Anche i paesaggi non sfuggono a questa regola, sebbene spesso non vi sia un soggetto particolare, motivo per cui spesso si tende a far coincidere orizzonte o linee ben definite del paesaggio con una delle linee di forza orizzontali. 


Inquadrare in modo corretto

Quando inquadriamo una scena, dobbiamo tener presente dei toni che compongono la stessa, poiché se non vi sono contrasti è possibile che la troppa uniformità dei toni comporti un'appiattimento generale della foto.
Anche inquadrare troppi "soggetti potenziali" può generare confusione e distrarre l'osservatore da quello che doveva essere il centro focale della composizione.
Esistono molti piccoli accorgimenti per migliorare una fotografia, ve ne elencheremo alcuni (ringrazio coridan per le dritte di qui sotto):

• Scegliere le ore adatte, che nel caso del paesaggio sono mattina presto e tardo pomeriggio, in queste ore il sole basso sull’orizzonte, crea ombre molto lunghe di ogni oggetto presente nella scena, aumentando la sensazione di tridimensionalità.
• Inserire nell’inquadratura un elemento che funga da punto di interesse, uno stelo d’erba, una strada, un ramo, e fare in modo che sia coerente col resto dell’inquadratura, l’osservatore deve capire che questo elemento è stato incluso volontariamente e non si trova lì per caso o per errore, evitare in linea di massima, che questi elementi guidino l’occhio dell’osservatore fuori dalla foto, semmai al contrario lo accompagnino verso l’interno, occorre ricordare che chi osserva la nostra foto, non sa cosa avevamo in mente quando abbiamo scattato, cosa ci ha attratto e colpito, e questo è proprio ciò che dovremo cercare di comunicare.
• Curare la profondità di campo, chiudendo il diaframma si potrà avere maggiormente a fuoco sia il primo piano che lo sfondo.
• Non includere troppi elementi nell’inquadratura, quando ammiriamo un bel paesaggio tutti abbiamo questa tentazione, ma per i motivi descritti all’inizio, in foto l’effetto non è lo stesso che dal vivo, è meglio avere un’immagine con meno elementi, ma che sono in equilibrio tra loro, che una che ne contiene molti ma appare caotica e senza un centro di interesse.
• La regola dei terzi: è una delle basi per ogni paesaggista, consiste nel dividere l’inquadratura in due linee orizzontali e due verticali, su queste linee va posto l’orizzonte, che quindi non dovrà mai trovarsi al centro dell’immagine, invece in corrispondenza dei punti di intersezione di queste linee, si possono posizionare eventuali elementi di interesse, come ad esempio un albero, questa regola aiuta anche ad evitare gli orizzonti storti, oggi poi, molte fotocamere permettono l’attivazione di una griglia nel mirino, una funzione molto utile per avere dei punti di riferimento sicuri sui quali fare l’allineamento.
• Camminare e spostarsi alla ricerca del punto più adatto all’inquadratura, non affidarsi troppo all’apparente versatilità degli zoom, se fosse così determinante potremmo sederci su una sdraio all’aperto e fare da lì tutte le foto che vogliamo, ma ovviamente nessuno è mai riuscito a fare buone foto in questo modo.
• Sperimentare diverse focali, il grandangolo non è l’unico obiettivo per i paesaggi, uno standard ed un medio tele possono aiutare, per esempio, a restringere l’inquadratura, eliminando elementi di disturbo.
• Quando una generosa porzione di cielo appare nell’inquadratura, sarebbe bene che esso non sia troppo uniforme, un cielo con nuvole è preferibile in questo caso, perché è meno monotono, le nubi poi possono essere dei preziosi alleati per esprimere forti sensazioni in una foto, per esempio un cielo plumbeo, con nubi basse e scure conferirà un tono molto drammatico, un cielo con le classiche nubi bianche e gonfie evocherà una bella giornata estiva.
• La natura a volte ci offre inaspettate simmetrie, file di alberi, colline che si susseguono su piani adiacenti, sfruttiamo queste simmetrie esaltandole con l’uso della focale più adatta.
Si può iniziare con queste poche e semplici regole, e sicuramente si noterà subito un miglioramento nelle proprie immagini, poi con l’esperienza ed il tempo, si potranno cercare soluzioni più evolute, è possibile anche trasgredirle, per ottenere particolari effetti creativi, ma per farlo con cognizione di causa ed ottenere buoni risultati, è importante che prima tali regole siano ben assimilate. 


Un esempio di inquadratura corretta. Il sub si trova sul punto focale inferiore destro, generato dall'incrocio delle linee che tagliano il 2/3 verticale ed il 2/3 orizzontale.

In questo caso i soggetti sono più di uno. La scelta del fotografo però ricade sul fondo: ha deciso di tagliare lungo il primo terzo orizzontale l'orizzonte, focalizzando così l'interesse sul gruppo etnico.

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